Come si valuta la solidità di un'impresa: ecco alcuni dati da considerare

Come si valuta la solidità di un'impresa: ecco alcuni dati da considerare
Come si valuta la solidità di un'impresa: ecco alcuni dati da considerare

Come valutare la solidità di un’impresa? E’ la classica domanda da un milione di dollari, anche perché sono molti (e complessi) i fattori che determinano l’affidabilità, la stabilità e il successo di una qualsiasi impresa.

Nondimeno, tale valutazione si rende spesso necessaria, soprattutto quando si ipotizzano attività che coinvolgono l’impresa in questione e che si caratterizzano per un certo impegno economico.

Vale dunque la pena fornire prima una panoramica delle situazioni in cui valutare un’impresa è fondamentale e presentare i parametri da analizzare per una valutazione degna di questo nome. Lo faremo in questa guida, che si concluderà con la presentazione di uno strumento di valutazione semplice, ma che molti trascurano: le visure camerali. Queste sono facili da richiedere, soprattutto quando ci si rivolge a società di intermediazione affermate come Visurasi.

I casi in cui è necessario valutare le imprese

Sono numerosi gli scenari che richiedono la valutazione di una o più imprese. Ecco un prospetto.

  • Prestiti. Il riferimento è agli istituti di credito in fase di istruttoria. In questo caso, valutare la solidità di un’impresa significa comprendere la sua reale capacità di rimettere il futuro debito, di pagare le rate in tempo etc.
  • Investimenti. Una qualsiasi impresa che investe nei progetti di un’altra impresa è chiamata a valutarne la solidità, l’affidabilità e la capacità di reggere l’urto del mercato. Si tratta di comprendere se l’investimento sia sostenibile o meno, se possa generare un ritorno o debba essere considerato ad alto rischio.
  • Fusioni e acquisizioni. Anche le attività di fusione tra due imprese o l’acquisizione di un’impresa da parte di un’altra richiede un’attenta fase di valutazione. Il rischio è che i problemi di una si ripercuotano sulle performance e sulla stabilità dell’altra.
  • Partnership. La valutazione procede anche con la stipula di partnership e collaborazioni. In questo caso, l’aspetto economico ricopre un ruolo meno prominente. A incidere sono soprattutto valori quali l’efficienza, l’ottimizzazione e lo snellimento delle procedure, la capacità di stare sul mercato da protagonisti.
  • Recupero crediti. Ebbene sì, anche le attività di recupero crediti si beneficiano di un’attenta fase di valutazione. In questo caso lo scopo è indagare sul patrimonio dell’impresa debitrice e quindi ragionare compiutamente sull’opportunità di un’azione giudiziaria piuttosto che di una mediazione extragiudiziale.

Come valutare la solidità di un’impresa: i parametri da analizzare

Giungiamo ora al nocciolo della questione e rispondiamo alla domanda: come valutare la solidità di un’impresa? Di base, è sufficiente analizzare alcuni parametri. Per inciso, le informazioni necessarie sono di dominio pubblico, o almeno facilmente ottenibili attraverso i canali standard.

  • Bilanci. Elementi fondamentali per comprendere la solidità di un’impresa. Si tratta, nello specifico, di analizzare tre documenti: il bilancio di esercizio, il conto economico e la nota integrativa. Il bilancio di esercizio mostra la situazione patrimoniale e finanziaria, il conto economico riassume ricavi e costi dell'esercizio, evidenziando il profitto o la perdita, mentre la nota integrativa fornisce dettagli e spiegazioni aggiuntive sui dati presentati.
  • Liquidità e solvibilità. In questo caso lo scopo è indagare sulla capacità dell’impresa di rispettare le sue obbligazioni. La liquidità può essere analizzata tramite il quoziente di liquidità immediata (cassa ed equivalenti della cassa) o corrente (strumenti liquidabili nel breve periodo). La solvibilità è invece rappresentata dall’indice di indebitamento (rapporto percentuale tra debiti e capitale).
  • Redditività ed efficienza operativa. Questi parametri sono fondamentali perché indicano la capacità dell’impresa di “fatturare” e, in linea di massima, erogare servizi e vendere prodotti. L’efficienza operatività, tra l’altro, coinvolge anche il concetto dei costi di produzione, costi di gestione etc. DI base, si tratta di capire quanto l’impresa riesce a marginare.

Visure camerali: uno strumento utile

La valutazione di un’impresa passa però anche per la raccolta di informazioni più sommarie e generali, le quali rappresentano una traccia per proseguire con le analisi più approfondite. Insomma, è necessario partire da qualcosa. Quel qualcosa è la visura camerale. Si tratta di un documento che riassume tutte le informazioni (circa una data impresa) detenute dalla Camera di Commercio. Nello specifico la visura camerale fornisce informazioni su:

  • statuto;
  • capitale sociale ed economico;
  • numero di iscrizione al Registro delle Imprese;
  • dati relativi ai soci e ai titoli di diritti su quote o azioni;
  • organi sociali e direttivi;
  • attività svolte (mediante Ateco);
  • sede legale, amministrativa e operativa;
  • codice fiscale e/o Partita IVA,
  • PEC,
  • Codice REA,
  • Numero dipendenti.

La visura camerale è sulla carta facile da richiedere. Basta rivolgersi al portale online Registro Imprese o recarsi a uno sportello della Camera di Commercio. Nella pratica, è piuttosto complicato. Non fosse altro per la necessità di comunicare quale tipo di visura camerale si intende ottenere, gli allegati che si intende aggiungere etc. Da qui, il consiglio di fare riferimento a intermediari come Visurasi.

Visurasi funge da ponte tra il richiedente e la Camera di Commercio, convertendo le esigenze del cliente in una richiesta specifica e precisa. Il tutto, a un costo più che sostenibile e con la massima rapidità.